Roma, gruppi di neofascisti fanno irruzione in alcune scuole

A Roma c’è allarme per la serie di irruzioni di militanti neofascisti avvenuta negli ultimi giorni in diverse scuole superiori. Gruppi di fascisti sono entrati durante l’orario di lezione con fumogeni e spranghe, sfilando nei corridoi delle scuole inneggiando a Mussolini, aprendo con violenza le porte delle aule e facendo il saluto romano. Alcuni autori delle irruzioni sono stati denunciati per interruzione di pubblico servizio.

Intanto i gruppi neofascisti italiani, alcuni dei quali riuniti in partiti politici che alle elezioni non superano l’1%, si preparano alla commemorazione della Marcia su Roma. Il 28 ottobre del 1922 infatti, le milizie del Partito nazionale fascista marciavano su Roma portando Mussolini al potere, e dando inizio alla dittatura fascista che sarebbe durata per circa vent’anni.
A 90 anni da quel drammatico passaggio della storia d’Italia, gruppi e gruppuscoli di neofascisti si ritroveranno a Predappio, il paese natale di Mussolini, per celebrarlo e rendergli omaggio.

Il pellegrinaggio dei nostalgici del fascismo, simile a quello dei falangisti spagnoli che avviene ogni 20 novembre presso la Valle de los Caidos, si tiene ogni anno, ma stavolta è previsto l’arrivo nel piccolo paesino dell’Emilia Romagna di migliaia di neofascisti.
Dal canto suo il sindaco del paese, del Partito democratico, afferma di non poter fare niente per impedire la manifestazione in quanto spetta alla Questura autorizzarla o meno. Un parlamentare del suo stesso partito però, Emanuele Fiano, afferma di essere preoccupato per la crescente tolleranza nei confronti di manifestazioni, gesti e simboli inneggianti al fascismo, i quali secondo la legge italiana dovrebbero essere contrastati.

Esiste infatti in Italia il reato di apologia di fascismo. Esso però non viene quasi mai applicato, sia per lassismo, sia per la facilità con cui esso può essere aggirato, semplicemente non utilizzando in maniera esplicita i simboli del vecchio Partito Fascista messo al bando dalla Costituzione repubblicana.

Numerose manifestazioni nonché gruppi neofascisti, hanno così potuto crescere senza trovare resistenza sul piano penale. Cosa avvenuta anche a Roma, dove già negli anni in cui governava il centro-sinistra con Walter Veltroni, venne permessa l’apertura di sedi di gruppi neofascisti. Gli anni della giunta di destra dell’attuale sindaco Alemanno, hanno visto poi un gravissimo permissivismo nei confronti dei neofascisti, con il loro totale sdoganamento (ex militanti fascisti, collegati talvolta persino a gruppi terroristi degli anni’70, sono stati assunti in alcune aziende comunali come l’AMA e l’ATAC). Pur restando una piccolissima minoranza nel panorama politico italiano, è giusto mantenere alta la guardia verso questi fenomeni.

E’ di queste settimane anche la vicenda del sacrario costruito da un sindaco di destra ad Affile, piccolo comune nei dintorni di Roma. Il monumento, costruito con soldi della Regione Lazio, celebra le gesta di un gerarca fascista. Da mesi i partiti e i movimenti di sinistra locali si stanno mobilitando per eliminarlo, o per trasformarlo in un monumento alle vittime della violenza fascista. Eppure l’indignazione e la condanna verso l’apologia del fascismo dovrebbe essere patrimonio di tutti, non solo della sinistra.

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