Il 25 aprile non è festa della Liberazione solo in Italia. Anche il Portogallo la festeggia, perché il 25 aprile del 1974 venne rovesciata la dittatura fascista che aveva regnato per 50 anni. Quel giorno è ricordato ancora oggi come la “rivoluzione dei garofani“. In Portogallo continua ad essere una data carica di significati, ancor di più oggi che il paese lusitano vive una gravissima crisi economica per i tagli e l’austerità imposti dalla troika. Pubblichiamo qui sotto un articolo uscito oggi sul quotidiano “il manifesto”. L’autore è Argyrios Panagopoulos.
«La Rivoluzione dei Garofani, quarant’anni dopo il 25 aprile del 1974, continua a ispirare le nostre lotte per la democrazia e la libertà, che dobbiamo conquistare cacciando via il governo dell’austerità e della dittatura dei mercati imposto dai banchieri e dalla troika».
La deputata Catarina Martins, coordinatrice del Blocco di Sinistra portoghese, sottolinea così l’importanza della presenza del presidente di Syriza, Alexis Tsipras, domani a Porto, per l’apertura della campagna elettorale del Blocco. «Lottiamo per la rinegoziazione del debito e l’abolizione del fiscal compact con tutti i movimenti, all’interno di un’ampia lista elettorale per rovesciare le attuali politiche e portare una speranza». Nell’ultimo sondaggio dell’Università Cattolica, svolto per conto delle testate Diário de Notícias, Jornal de Notícias, Rtp (la televisione pubblica portoghese) e Antena 1, pubblicato il 18 aprile, il Blocco di Sinistra è dato al 7%, il Partito Comunista Portoghese (Cdu) al 12%, il Partido Socialista al 36%, il partito conservatore Psd al 30%, l’altro partito conservatore del governo Cds-Pp al 4%, mentre l’astensione è arrivata al 34% e il voto nullo al 7%. (…)
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