L’ambasciata di Spagna a Roma si trova in uno dei più imponenti palazzi della città, il palazzo Borghese che sorge sulla piazza dallo stesso nome, a due passi da piazza di Spagna e dall’Ara Pacis. Non ci si deve confondere con l’altro grande emblematico edificio della rappresentanza diplomatica spagnola a Roma, situato in Piazza di Spagna. In quel caso si tratta infatti dell’ambasciata di Spagna presso la Santa Sede (Vaticano).
Il Palazzo Borghese
Il palazzo dove si trova l’ambasciata spagnola in Italia, il palazzo Borghese, fu costruito dopo la metà del millecinquecento dalla famiglia nobile dei Della Genga, acquistato poi dal cardinale Camillo Borghese, il futuro papa Paolo V, che lo fece completare fra il 1605 e il 1614.
I Borghese erano una famiglia originaria di Siena che, anche grazie al papa, accumulò un’immensa fortuna. Questi infatti fu largamente munifico nei confronti dei suoi congiunti a cui assegnò ricchissime rendite, palazzi e proprietà un po’ ovunque. La stessa villa Borghese, ben nota ai romani ed agli stranieri, fu di loro proprietà fino al 1901 quando fu venduta allo Stato italiano che la cedette due anni dopo al comune di Roma.
L’enorme palazzo è chiamato “il cembalo” per la pianta inconsueta che ricorda l’antico strumento musicale, ha tre piani, con due portali sovrastati da ricchi stemmi.

L’ingresso dell’Ambasciata spagnola è in largo della Fontanella di Borghese 19, sul lato sud-est del palazzo. Da qui si accede a un grandioso e monumentale cortile con colonne, decorato da statue antiche e poi ad un ninfeo più interno.
Le sale inferiori decorate con abbondanza di affreschi e stucchi ospitano mostre e mercati d’antiquariato, mentre al piano superiore vi sono gli uffici dell’ambasciata.
Le sale hanno ospitato in passato pantagruelici banchetti e feste ricchissime, famose quelle in cui Paolina Bonaparte-Borghese scandalizzava la società romana formalista e bacchettona con il suo comportamento spregiudicato.
Sulla vicina via di Ripetta si affaccia uno dei lati, che è la parte più nota e caratteristica del palazzo. È detto “la tastiera”, ovviamente del succitato cembalo. Ha due balconate e colonne ai lati del portale. Da questo lato il Tevere è vicinissimo e prima del 1870 qui sorgeva il porto di Ripetta, importante scalo per le merci che viaggiavano lungo il fiume, così che dalle balconate della tastiera si poteva assistere alla movimentata vita portuale. Il porto fu distrutto nel 1870 per costruire i muraglioni tuttora presenti, intervento che si rese necessario per impedire le rovinose piene del fiume.
Commenta per primo
Devi accedere per postare un commento.