
Dopo 314 giorni d’ attesa gli spagnoli hanno di nuovo un presidente. Lunedì 31 Ottobre 2016, con una mano sulla Bibbia e una sulla costituzione spagnola, Mariano Rajoy ha prestato giuramento come Presidente del Governo di fronte a re Felipe VI.
Dolcetto per il PP che ha finalmente raggiunto l’agognato obiettivo, scherzetto per molti degli elettori del PSOE che non hanno digerito la scelta del partito di obbligare i propri deputati ad astenersi per aprire la strada al governo Rajoy.
Tutto quello che c’è da sapere su Mariano Rajoy
Ma chi è quest’uomo che governa dal 2011 e che siederà alla Moncloa per altri 4 anni? Rajoy è nato in Galizia 61 anni fa ed è laureato in giurisprudenza. Tra i candidati alle elezioni era di gran lunga più anziano e vanta una lunga carriera politica: basti pensare che quando ottenne il suo primo incarico, presidente della provincia di Pontevedra, il leader di Podemos, Pablo Iglesias, frequentava ancora la scuola materna. E’ stato inoltre ministro durante il governo Aznar tra il ’96 e il 2003. Appassionato di calcio, è tifosissimo del Real Madrid.
Dopo il movimento 15M e la recente nascita di due nuovi partiti, sembrava che il popolo spagnolo fosse stanco della cosiddetta vecchia politica e fosse pronto per eleggere un volto nuovo. Tuttavia, ad avere la meglio è stato Mariano Rajoy, incarnazione della politica tradizionale: lo si vede sempre in completo e indossa spesso la cravatta, negli spot e nei manifesti elettorali viene ritratto nel suo studio intento a lavorare e con l’anello nuziale ben in vista. La parola chiave di entrambe le campagne elettorali del Partido Popular è stata “serietà” vista come un valore che si contrappone alla nuova politica accusata di essere tutta sorrisi e pochi fatti.
Secondo Rajoy l’unità territoriale del Paese è una priorità (il partito “garantisce e garantirà sempre che né la Spagna né la sovranità nazionale saranno fatte a pezzi” si legge in uno dei primi punti del programma del PP) e la risposta alle richieste di secessione è un rafforzamento del decentramento. La famiglia è considerata dai populares “il centro della società”, ma il leader del PP ha preso parte insieme a molti membri del suo gabinetto a un matrimonio gay l’anno passato.
Rajoy, l’uomo dei lapsus
Non si può parlare di Rajoy senza parlare dei suoi lapsus che rappresentano un’arma a doppio taglio: è considerato da molti uno svampito, ma i meme che circolano su Facebook gli hanno conferito una grande popolarità, tanto che alcune sue espressioni sono ormai entrate a far parte del vocabolario degli spagnoli.
“Siamo sentimenti e abbiamo essere umani”, “ dissi che avrei abbassato le tasse e le ho alzate, non ho cambiato modo d’agire” sono solo due esempi delle innumerevoli figuracce di Rajoy. La frase pronunciata nel corso di un dibattito sull’indipendenza catalana “un bicchiere è un bicchiere, un piatto è un piatto” è emblematica per spiegare la filosofia del leader del PP e la sua maniera di rispondere nei momenti più complicati.
I sillogismi del leader azzurro lasciano senza parole gli interlocutori: mentre in Spagna infuriava il dibattito per lo scandalo dell’aeroporto di Castellón in cui per quattro anni e mezzo non atterrarono aerei, la sua risposta fu “Per le strade devono passare le auto e dagli aeroporti devono partire gli aerei. Se no c’è un problema”… come dargli torto? E questi non sono casi isolati, si possono citare inoltre: “E’ è il vicino colui che sceglie il sindaco e è il sindaco colui che vuole che siano i vicini il sindaco” o “Mi piacciono i Catalani perché fanno cose”. Viene da chiedersi se non si tratti di una strategia, una maniera come un’altra per togliersi dalle situazioni scomode.
Un’altra curiosità a proposito del leader del partito del gabbiano, conosciuto ormai dalla maggior parte degli spagnoli, è il suo “occhio sinistro macchina della verità”. Circolano su internet vari video piuttosto divertenti che insinuano che Rajoy strizzi l’occhio sinistro ogni volta che mente.
“Di fronte a Mariano Rajoy non sappiamo se siamo di fronte all’ultimo esemplare della sua specie o al primo di una nuova stirpe di leader” scrive l’esperto di scienze politiche Losada nel suo libro “Codigo Mariano”. Viene da augurarsi che l’homus Marianus sia una specie in via d’estinzione, ma non scomodate il WWF, per favore!
Giulia Zuffa
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