MADRID. Si è svolto oggi a Madrid, presso il Tribunal Supremo, il terzo giorno di interrogatori e dichiarazioni nell’ambito del processo ai dodici politici indipendentisti catalani accusati di gravi reati per aver tentato la via dell’indipendenza della Catalogna nel l’autunno 2017.
Oggi è stato il giorno delle dichiarazioni di Oriol Junqueras, leader del partito ERC (uno dei partiti catalani che ieri ha tolto l’appoggio al governo Sanchez portando probabilmente a elezioni anticipate) ed ex vicepresidente della Catalogna.
Junqueras: “sono un prigioniero politico”
Il leader indipendentista ha rivendicato quanto accaduto l’1 ottobre del 2017 ed ha affermato che è sotto processo per le sue idee politiche e non per aver commesso reati. Ha reiterato quindi l’idea che si tratti di un “processo politico”. Dichiarazioni piuttosto pesanti, che cadono come un macigno nella situazione di scontro fra partiti indipendentisti e stato spagnolo. “Sono un prigioniero politico – ha affermato Junqueras – mi si accusa per le idee e non i fatti”. Nel suo discorso Junqueras ha anche affermato di amare la Spagna.
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