
MADRID. Il presidente della Repubblica d’Italia, Sergio Mattarella, che si trova da ieri in visita di Stato in Spagna – l’ultima del suo mandato – è stato ricevuto questa mattina dai presidenti del Congresso dei Deputati e del Senato, Meritxell Batet e Ander Gil, che gli hanno conferito le medaglie di entrambe le camere spagnole. Mattarella, accolto da un lungo applauso al suo arrivo nell’aula del Congresso, ha poi parlato rivolgendosi ai deputati e ai senatori spagnoli riuniti in aula per l’occasione.
Le parole della Presidente del Congresso di Spagna rivolte al Presidente italiano: “l’Italia, un paese fratello”
“È un onore per il Parlamento spagnolo ricevere oggi il Presidente della Repubblica d’Italia, un paese amato e ammirato in Spagna, un paese fratello” ha detto la presidente del Congresso dei deputati Meritxell Batet prima di introdurre il discorso del capo dello Stato italiano. “Siamo felici di accogliere in questo Palazzo del Congresso tutti i membri della delegazione italiana che vi accompagnano, in particolare la signora Laura Mattarella”, ha detto parlando in italiano la presidente Batet.
“I vincoli che uniscono le nostre società, i nostri cittadini, – ha aggiunto la presidente – sono innumerevoli e si fondano su secoli di storia. E se anche non tutti i cammini nella costruzione della nostre democrazie attuali sono andati di pari passo, sì che sono stati paralleli verso l’obiettivo comune del benessere, della stabilità e del progresso delle nostre società, nella cornice condivisa dell’Unione Europea”.
“L’Italia e la Spagna unite costituiscono una gran forza”
La Batet ha sottolineato i molti punti in comune fra i due paesi, e i vincoli storici. “Italia e Spagna insieme costituiscono una grande forza, che forse in passato non abbiamo manifestato con l’intensità che meritava. Una forza demografica, visto che insieme formano un quarto della popolazione europea. Una forza economica, con relazioni commerciali e di investimento consolidate e sempre più potenti, ed una potenza culturale splendida”. “Non possiamo dimenticare – ha aggiunto – quanto sono stati importanti i soggiorni di grandi artisti spagnoli nel nostro paese fratello, e senza di queste non sarebbe stata uguale la loro traiettoria, da Velázquez a Moneo, passando per Sorolla o Benlliure, da Boscàn a Manuel Vilas, passando per Cervantes, Maria Zambrano, o Alberti”.
Erasmus: “per i giovani italiani la prima meta scelta è la Spagna, per gli spagnoli l’Italia”
La Batet ha poi fatto riferimento al progetto Erasmus, e al fatto che gli studenti italiani scelgano come primo paese di destinazione per effettuare gli studi all’estero la Spagna, e di come a loro volta gli studenti spagnoli scelgano come prima meta le università dell’Italia. Ha poi sottolineato l’importanza di questi scambi.
Il riferimento ai “250mila italiani in Spagna”
“Non c’è miglior vincolo fra società che quello stretto a livello generazionale attraverso la conoscenza, l’esperienza vitale ed emotiva, e all’arricchimento culturale e personale delle relazioni, che hanno fatto sì che oggi oltre 250.000 italiani vivano in Spagna.
“La Spagna e l’Italia costituiscono anche una potenza politica, con istituzioni forti”, ha aggiunto, ed ha sottolineato “il gran lavoro politico ed istituzionale di entrambi i paesi che ha aiutato nella lenta ripresa dal Covid”, che ha colpito Italia e Spagna in profondità. “Dopo la pandemia si apre una nuova tappa con sfide che i due paesi devono affrontare”. Batet, prima di concludere il suo discorso e dare la parola a Mattarella, ha sottolineato l’importanza della centralità e dell’inclusione di fronte alla polarizzazione e allo scontro, aggiungendo che la forza delle società democratiche “si fonda sul dialogo costruito dal riconoscimento del loro pluralismo”.
L’intervento di Mattarella al Parlamento spagnolo
“Signora Presidente del Congresso dei Deputati, Signor Presidente del Senato, Onorevoli rappresentanti delle Cortes, desidero ringraziarvi per la cordiale accoglienza e per l’alto onore che mi viene concesso nel darmi la possibilità di prendere la parola in questo luogo, centro della vita politica di Spagna e dell’Europa”. Così ha iniziato il suo intervento di saluto alle Cortes spagnole il presidente Mattarella. “Ogni Parlamento è tempio della democrazia. Il confronto fra diverse visioni vi trova posto, in vista di una sintesi orientata al bene comune. Un confronto che è essenza della democrazia e affermazione dello Stato di diritto, perché iscritto entro i limiti e le garanzie della Costituzione, punto di incontro di tutti i cittadini e – al tempo stesso – punto di partenza per garantire pace sociale, benessere e sviluppo”.
Il riferimento di Mattarella alla Costituzione repubblicana spagnola del 1931
“La Costituzione italiana – ha aggiunto Mattarella – guarda alle formulazioni contenute nella Carta spagnola del 1931, soprattutto nella parte dedicata alle Autonomie regionali, così come i vostri padri costituenti del 1978 esaminarono con attenzione i modelli europei”. “In questo senso, le Costituzioni moderne, la Costituzione spagnola fra queste – con il suo porre come valori supremi dell’ordinamento giuridico la libertà, la giustizia, l’uguaglianza e il pluralismo politico – sono figlie non soltanto della cultura giuridica dei propri Paesi, ma anche della migliore tradizione del costituzionalismo europeo. Tocca ai Parlamenti colmare il divario tra la traiettoria segnata dalle aspirazioni racchiuse nei testi costituzionali e le condizioni reali, attraverso il confronto politico. Si tratta di un compito arduo e appassionante”.
“La lunga esperienza di membro del Parlamento – ha continuato ancora Sergio Mattarella, ascoltato in silenzio dai membri del Parlamento spagnolo – ha consolidato le mie convinzioni sulla insostituibile centralità della funzione parlamentare nello sviluppo di una società nazionale e nella capacità di trasmettere una dimensione di partecipazione democratica negli organismi multilaterali in cui sempre più la comunità internazionale è destinata a organizzarsi”.
Il riferimento al tentato golpe del 23 febbraio 1981
“In questa sede, nel Parlamento, Onorevoli rappresentanti, risiede la libertà di un popolo. Quella libertà che questa Camera ha coraggiosamente difeso – insieme alle altre istituzioni dello Stato – di fronte alle minacce che le furono portate quarant’anni orsono”, ha aggiunto Mattarella, in riferimento al tentato golpe del 23 febbraio 1981 nel quale membri delle forze armate irruppero nel Parlamento.
“Italia e Spagna, paesi fra i quali esiste una fraterna condivisione”
“Italia e Spagna sono Paesi fra i quali esiste una naturale, fraterna condivisione – ha continuato il Presidente della Repubblica. I nostri legami discendono dalla storia, dalla comune radice latina delle nostre lingue, dalla appartenenza a un orizzonte geografico e culturale che è al contempo europeo e mediterraneo. Questi vincoli hanno forgiato una relazione straordinaria tra le nostre popolazioni, con aspirazioni e visioni che si sono reciprocamente arricchite. Entrambi i nostri Paesi sono al centro di un’area, il Mediterraneo, in bilico tra possibile marginalità negli assi di sviluppo globali e incisiva integrazione tra due continenti, Africa ed Europa. Appare allora naturale lavorare insieme, affinché le nostre istanze possano ricevere adeguata considerazione, irrobustendo e fortificando così l’intero edificio dell’Unione Europea”.
“I Parlamenti – insieme alle nostre società civili – rappresentano una forza “propulsiva” della nostra relazione. La fucina ove idee e sensibilità si trasformano in linee politiche. E sono certo che le nostre relazioni bilaterali troveranno, anche grazie al vostro impulso e contributo, costante sollecitazione.
“Stiamo attraversando un periodo di grandi trasformazioni, di imperiosa crescita della tecnologia, di rinnovate tensioni al livello planetario e di crisi ai nostri confini. Un periodo nel quale sarà decisivo mantenere costante l’attenzione sulla salvaguardia dei diritti, delle libertà e delle tutele, faticosamente conquistate a partire dal secolo scorso. Sono temi che i Parlamenti nazionali, unitamente all’Assemblea di Strasburgo, dovranno considerare al centro della propria agenda”.
Alla fine del discorso i deputati e i senatori spagnoli hanno applaudito a lungo Mattarella, che ha poi lasciato il Parlamento per raggiungere l’Ambasciata d’Italia, dove ha salutato il personale e l’Ambasciatore Guariglia. Successivamente, il trasferimento a Malaga dove nel pomeriggio si concluderà la visita di Stato.
Articolo di Lorenzo Pasqualini.
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Lorenzo Pasqualini
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