Il 30 giugno del 2005, 18 anni fa, il Congresso dei Deputati spagnolo approvava la modifica del Codice Civile che permetteva il matrimonio tra persone dello stesso, dando alle coppie omosessuali gli stessi diritti di quelle eterosessuali, compresa l’adozione. I partiti del Parlamento spagnolo che votarono sì a questo storico riconoscimento furono: PSOE (Partito Socialista), Grupo Mixto, Izquierda Unida (Sinistra Unita), ERC, PNV, CC e due deputati di Convergencia, oltra all’ex ministra del PP Celia Villalobos. Votarono contro il PP (Partido Popular), e membri di Unió.
Un riconoscimento storico, Spagna apripista nel mondo
La modifica del codice civile che permise il matrimonio ugualitario, fu voluta dal governo socialista di José Luis Rodríguez Zapatero, che si era insediato poco più di un anno prima nelle storiche elezioni del marzo 2004, che avevano seguito di poche ore i terribili attentati terroristici di Madrid.
In quel giugno del 2005 un simile riconoscimento era presente in pochissimi paesi del mondo: Paesi Bassi, Belgio e Canada, quest’ultimo da pochissimi giorni. La Spagna fu quindi il quarto paese al mondo a riconoscere l’uguaglianza delle coppie omosessuali rispetto a quelle eterosessuali, tornando a mostrarsi un paese all’avanguardia sui temi dei diritti, come era stato anche nel corso della Seconda Repubblica (anni ’30), quando il paese fu tra i primi ad inserire ad esempio il diritto di voto alle donne.
La legge numero 13 del 2005
La legge che riconosce il matrimonio omosessuale in Spagna è la LEY 13/2005, dell’1 luglio, e modifica il Codice Civile in materia di matrimonio. Si può leggere il testo integrale cliccando qui.
Un abisso separa la Spagna dall’Italia sui riconoscimenti dei diritti LGTB
L’Italia ha fatto un piccolo passo avanti in tema di riconoscimenti soltanto nel 2016, con l’introduzione delle unioni civili tra persone dello stesso sesso. In Italia però non vi è la possibilità di matrimonio civile e non è permessa l’adozione da parte di coppie dello stesso sesso. L’Italia resta quindi molto indietro rispetto alla Spagna, quando si avvicina il ventesimo anniversario del riconoscimento nel paese iberico. Nel frattempo, in questi 18 anni, in Europa il riconoscimento si è esteso a molti altri paesi, e l’Italia resta quindi alla coda su questo tema.
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