Il governo francese ha espresso malumore per le decisioni prese da Italia e Spagna in tema di spostamenti fra paesi europei. Viene criticata la mancanza di coordinamento fra governi nel riaprire (o no) le frontiere. Se da un lato infatti l’Italia ha annunciato che apre le frontiere con l’Europa dal 3 giugno, permettendo l’ingresso nel paese senza quarantena e permettendo quindi anche l’arrivo dei turisti internazionali, la Spagna ha deciso per ora la strada opposta, con una ulteriore restrizione alle frontiere in ingresso e l’imposizione di una quarantena di 14 giorni per i pochi che avessero i requisiti per entrare.
Una misura “anti-turisti”, perché gli unici che possono entrare in Spagna sono i residenti abituali. La misura taglia fuori anche i possessori di seconde case in Spagna, perché viene specificato che la possessione di un immobile non è sufficiente a motivare l’entrata nel paese.
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Il ministro degli Interni francese, Christophe Castaner, ha affermato che è importante prendere decisioni “coordinate” fra paesi ed ha aggiunto che “le decisioni unilaterali di Spagna e Italia non aiutano a fare quel che dovremmo: lavorare insieme in modo solidale”. La Commissione Europea aveva raccomandato lo scorso 13 maggio ai paesi europei riaprire in modo coordinato, e se necessario aprendo le frontiere fra zone con situazione coronavirus simile.
Lorenzo Pasqualini
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