
MADRID. La Comunidad de Madrid, la provincia di Barcellona e le nove province della Castiglia e León potranno accedere alla fase 1 della desescalada da lunedì 25 maggio. Il sì del Ministerio de Sanidad, che con lo stato di allerta è diventata la massima autorità in materia, è arrivato nel primo pomeriggio. La notizia era molto attesa. Era la terza volta che il governo regionale della Comunità di Madrid chiedeva il passaggio a questa nuova fase, che permette aperture di negozi, bar, ristoranti e riunioni fra familiari e amici. Finora non si riteneva ancora sicuro questo livello di apertura.
Si era ormai creato uno scontro aperto fra governo regionale di Madrid amministrato da PP e Cs e il governo centrale per i no dell’esecutivo Sànchez alla riapertura della regione, che veniva però ritenuta poco prudente dal comitato tecnico-scientifico perché questo è stato il luogo più colpito dall’epidemia.
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Il resto della Spagna (il 70% della popolazione) era passata alla fase 1 già il 18 maggio.
Dal 25 maggio passano in fase 2 molte altre zone della Spagna, con un ulteriore livello di aperture.
Chi entra in fase 2
Il 18 maggio sono passati in fase 2 alcune isole spagnole. Dal 25 maggio lo faranno altre aree della Spagna meno colpite dalla pandemia: entrano in fase 2 sei province dell’Andalusia (tranne Malaga e Granada), parte della Castiglia-La mancia (tranne Toledo, Albacete e Ciudad real), la Galizia, le Baleari, le Canarie, i Paesi Baschi, le Asturie, Cantabria, Navarra, La Rioja, Aragona, Estremadura, Murcia, Ceuta e Melilla e tre zone della Catalogna.
Che si può fare in fase 1?
Le due grandi novità sono la maggior libertà di circolazione dentro la propria provincia (ancora proibiti spostamenti fuori provincia) e la possibilità di riunioni con massimo dieci persone. Le riunioni possono essere fra familiari e amici.
Altra importante novità è che aprono molti più negozi di prima. Finora solo poche tipologie erano aperte su appuntamento. Da lunedì 25 maggio, aprono bar e ristoranti (ma solo tavolini all’aperto e con capienza ridotta del 50%). Tornano quindi le “terrazas”, i tavoli all’aperto, anche a Madrid e Barcellona e nelle città della Castiglia e Leòn, da Salamanca a Valladolid.
Viene permesso anche lo spostamento verso seconde residenze, ma sempre dentro la provincia.
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Restano le fasce orarie
Restano comunque le fasce orarie attive finora nelle città con più di 10mila abitanti.
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