La coalizione di centro-sinistra ha vinto le elezioni regionali che si sono tenute ieri in Emilia Romagna, in Italia. Stefano Bonaccini, candidato appoggiato dal Partito Democratico e da numerose liste e realtà del centro-sinistra emiliano, ha vinto con il 51,43% dei voti, contro il 43,62% di Lucia Bergonzoni, candidata della Lega e del centro-destra. L’Emilia Romagna resta così nelle mani del centro-sinistra: la ricca regione italiana è storicamente un feudo della sinistra. Qui, la destra non ha mai vinto in 75 anni di storia repubblicana.
Se confirma la derrota de #Salvini en las regionales de #EmiliaRomaña en #Italia. https://t.co/Q2wXFSAuss
— El Itagnol (@elitagnol) January 26, 2020
Il centro-destra ha vinto invece in Calabria, dove Jole Santelli, candidata del centro-destra, ha ottenuto il 55,44% dei voti. Pippo Calipo, del centro-sinistra, si è fermato al 30,11%.
Le elezioni in Emilia-Romagna avevano valenza nazionale
Le elezioni regionali del 26 gennaio, in particolare quelle in Emilia Romagna, avevano una rilevanza nazionale. Matteo Salvini, leader della Lega – nei sondaggi nazionali primo partito italiano con oltre il 30% – aveva fatto di queste elezioni una sorta di referendum su se stesso.
Salvini aveva puntato a una vittoria che sarebbe stata storica, perché l’Emilia Romagna non è mai stata amministrata dalla destra. Una eventuale vittoria di Salvini avrebbe messo in crisi anche l’attuale governo Conte bis, un esecutivo di coalizione formato da PD e M5S.
Il movimento delle sardine ha rivitalizzato il centro-sinistra
L’ascesa della Lega nella regione sembrava imparabile nei mesi scorsi. A novembre, due mesi fa, un movimento di persone iniziò a scendere in piazza per contrastare il “populismo di destra” del leader leghista. In breve tempo nacque il “movimento delle sardine“, che ha portato nelle piazze di decine di città italiane (ed anche all’estero, come a Madrid e Barcellona), centinaia di migliaia di persone. L’ultima grande manifestazione delle sardine, lo scorso 19 gennaio a Bologna.
La manifestazione delle sardine a Bologna sui media spagnoli (19 gennaio 2020)
Secondo alcuni analisti, il movimento delle sardine avrebbe rivitalizzato l’elettorato di centro-sinistra, portando a una grande mobilitazione: nel voto di ieri, l’affluenza è stata di parecchi punti percentuale superiore a quella delle ultime elezioni regionali.
La campagna elettorale in Emilia Romagna era stata molto intensa, e Salvini si era reso protagonista negli ultimi giorni di un “blitz” mediatico che aveva sollevato l’indignazione del Parlamento tunisino.
Indignazione del Parlamento tunisino dopo il “blitz” al citofono di Salvini, a Bologna
Le elezioni in Calabria
La vittoria del centro-destra in Calabria non è una vittoria della Lega: il partito di Salvini ha ottenuto il 12,2%, meno di Forza Italia (12,5%) e diversi punti meno del Partito Democratico (15,1%). La Lega non ha sfondato nella regione.
Il leader leghista aveva puntato tutto sulla vittoria in Emilia Romagna, perché la vittoria della destra nella storica regione rossa d’Italia avrebbe avuto una forte valenza simbolica. Anche per questo sui media italiani ed esteri si è parlato meno delle elezioni in Calabria.
#Salvini sconfitto in Emilia Romagna, la notizia sui media spagnoli e la reazione dei politici in #Spagna #elezioniEmiliaRomagna #elezioniCalabria https://t.co/UqoV5qCATm
— El Itagnol (@elitagnol) January 27, 2020
Tracollo del Movimento 5 Stelle
Le elezioni regionali del 26 gennaio 2020 in Emilia Romagna e Calabria hanno sancito il tracollo del Movimento 5 Stelle, iniziato già mesi fa e reso evidente alle ultime europee. Il partito, che aveva ottenuto oltre il 30% alle elezioni politiche del 4 marzo 2018, scende al 6% in Calabria e addirittura al 4,7% in Emilia Romagna. Questo potrebbe avere contraccolpi sull’attuale equilibrio di governo.
Pochi giorni fa, il leader del M5S fin dal 2017, Luigi Di Maio, si era dimesso da capo politico del movimento restando però in carica come ministro degli Esteri.
Ritorno al bipolarismo?
Con queste elezioni sembra confermarsi il ritorno al bipolarismo della politica italiana. Dopo diversi anni di tripolarismo (centro-destra, centro-sinistra e Movimento 5 Stelle), ora il tracollo del “terzo polo” riporta l’Italia a una situazione in cui si contendono il potere soltanto due poli.
Lorenzo Pasqualini
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