
MADRID. La fase 2 in Spagna sta creando seri problemi al governo regionale di Madrid, governato dal centro-destra con una coalizione formata da Partido Popular e Ciudadanos. Carmen Yolanda Fuentes, direttrice del dipartimento di Salud Pública della Comunidad de Madrid si è dimessa ieri in aperto contrasto con la decisione presa dal governo regionale, che ha chiesto a quello centrale di passare già lunedì 11 maggio alla “fase 1”, un nuovo gradino di allentamento delle restrizioni che prevede apertura di tavolini dei bar all’aperto e riunioni familiari con massimo 10 persone. La frattura fra PP e Ciudadanos è grave.
Madrid chiede di accelerare la riapertura, ma è la regione più colpita
Il governo di Madrid ritiene di poter passare già alla fase 1, ma una parte del governo regionale non è d’accordo. La Catalogna e la Castiglia e Leòn, altre regioni fortemente colpite dalla pandemia (ma con numeri di contagiati e vittime inferiori rispetto a Madrid) ieri non hanno fatto richiesta di passare alla fase 1 da lunedì 11 maggio. Madrid è stata finora l’epicentro della crisi coronavirus in Spagna con oltre 67.000 casi e 15.000 morti con cause vincolate al coronavirus.
La crisi fra PP e Ciudadanos a Madrid mette in evidenza forti disaccordi fra i due partiti nel governo di coalizione regionale. Da segnalare che a livello nazionale, nella votazione in Parlamento di mercoledì scorso, Ciudadanos è stata determinante per l’approvazione della proroga dello stato di allerta voluto dal governo di centro-sinistra guidato da Sànchez. Sembrano quindi aumentare le divergenze dentro lo schieramento della destra spagnola, con Ciudadanos sempre più lontano dalle posizioni del PP.
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Lorenzo Pasqualini
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